mercoledì 28 maggio 2008





Bakunin
già centocinquant'anni fa aveva capito tutto


Dio e lo Stato

Tutte le religioni, con i loro Dei i loro semidei e i loro profeti, i loro messia e i loro santi, furono create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo ed al pieno possesso delle loro facoltà intellettuali. Quindi il cielo religioso non è altra cosa che uno specchio ove l’'uomo, esaltato dall'’ignoranza e dalla fede, trova la sua propria immagine, ma ingrandita e rovesciata, cioè divinizzata. La storia delle religioni, quella del nascere, del grandeggiare e del decadere degli Dei che si sono succeduti nella credenza umana, non è dunque altro che lo sviluppo dell'’intelligenza e della coscienza collettiva degli uomini. A misura che nel loro cammino storicamente progressivo, essi scoprono, sia in loro stessi, sia nella natura esteriore, una forza, una qualità o anche un gran difetto, essi li attribuiscono ai loro Dei, dopo averli esagerati, allargati oltre misura, come fanno ordinariamente i fanciulli, per un atto della loro fantasia religiosa. Grazie a questa modestia e a questa pia generosità degli uomini credenti e creduli, il cielo si arricchì delle spoglie della terra, e per conseguenza necessaria piú il cielo divenne ricco, e piú l’'umanità e la terra divennero povere.
Una volta stabilita la divinità essa fu naturalmente proclamata la causa, la ragione, l'’arbitra e la dispensatrice assoluta di ogni cosa; il mondo non fu piú nulla, essa fu tutto; e l’uomo suo vero creatore, dopo averla tratta dal nulla a sua insaputa, s'’inginocchiò davanti ad essa, l'’adorò e si dichiarò sua creatura e suo schiavo.
Il cristianesimo è la religione per eccellenza, perché espone e manifesta nella sua pienezza, la natura, la essenza di ogni sistema religioso, che è l’'impoverimento, la servitú, l’'annientamento dell’'umanità a profitto della divinità.
Michail Bakunin

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