lunedì 31 ottobre 2011

Come fare il cattivo nei film di James Bond 007

Omaggio al sublime “Come fare l’indiano” di Umberto Eco (Il secondo diario minimo).
 Come fare il cattivo nei film di James Bond 007

Il cattivo dei film di 007 presenta alcuni aspetti peculiari indispensabili ad una perfetta riuscita in tale ruolo.
Aspetto fisico. Il cattivo deve avere un evidente difetto fisico che lo identifichi immediatamente come cattivo: mancanza di arti, occhio di vetro, pelle deturpata, eccetera. Sono comunque accettabili varianti meno gravi quali obesità accompagnata da faccia da ex nazista o lineamenti orientali con barbetta diabolica.
Organizzazione a delinquere. Per riuscire bene nel ruolo di cattivo dovete creare un’organizzazione gigantesca e potentissima, che estenda i suoi piani criminosi ai cinque continenti. Periodicamente convocate una riunione dei capi di zona e uccidetene un paio in modo particolarmente efferato poiché hanno mancato di pochissimo gli obiettivi loro assegnati. In questo modo otterrete il duplice risultato di indebolire i vertici dell’organizzazione e di terrorizzare i superstiti.
Sede dell’organizzazione. Particolare cura deve essere posta nella scelta della sede in una località di villeggiatura internazionale. Il cattivo acquisterà l’edificio più elegante e appariscente in modo da poter essere facilmente individuato. Durante l’indispensabile ristrutturazione, la sede dovrà essere modificata in base al principio della “reazione a catena” (vedi oltre).
Collaboratori. Sono di tre tipi:
Guardia del corpo. Un gigante muto e analfabeta, dotato di forza erculea, devozione totale e intelletto scarso.
Forze paramilitari accuratamente scelte per la loro incapacità di centrare il bersaglio e l’attitudine a mettersi sulla linea di tiro dei compagni. Per questo ruolo andranno benissimo gli indiani e i soldati nazisti e giapponesi dei film.
Informatori locali caratterizzati da infima intelligenza hanno il compito di individuare prontamente l’agente nemico, cosa per loro difficilissima. Com’è noto infatti 007 durante le sue missioni non adotta alcun travestimento, frequenta i locali e gli alberghi più eleganti, si presenta dicendo :” Mi chiamo Bond, James Bond”. La spia che staziona nella hall dell’albergo nascosta dietro un palmizio non immaginerà mai che Bond, James Bond e James Bond siano la stessa persona.
La bonazza. Quando 007, dopo essersi messo in mostra cercando di attirare l’attenzione in tutti i modi possibili, sarà finalmente scoperto, il cattivo farà entrare in gioco una ragazza bellissima con lo scopo di irretire Bond e carpirgli piani e segreti. La bonazza andrà scelta per la sua attitudine a innamorarsi di James e tradire il cattivo nel momento cruciale.
L’azione. Allorché 007, dopo molti tentativi andati a vuoto, riuscirà finalmente a farsi catturare dal cattivo, si dovrà procedere come segue:
Giro turistico della sede dell’organizzazione, accompagnato da un’accurata spiegazione di tutti gli aspetti tecnici e logistici.
Conferenza sugli scopi e i piani criminosi.
Fornitura di un mezzo di fuga adeguato.
Incarico al gigante muto di sopprimere l’agente lontano da occhi indiscreti. Il bruto, anziché uccidere subito 007, gli darà ogni possibilità di liberarsi, lottare e prevalere in extremis.
Liberatosi del gigante, a James Bond basterà rompere una qualsiasi attrezzatura per innescare la reazione a catena che distruggerà la base e i suoi occupanti.
All’ultimo momento Bond e la bonazza fuggiranno, di solito via mare,  sul mezzo predisposto per loro in precedenza, per essere poi recuperati dai buoni che, com’è noto, arrivano sempre in ritardo.
Nota bene. Nel predisporre il mezzo di fuga non dimenticare un aspetto fondamentale: esso dovrà contenere un divano, un letto o almeno un tappeto adatti alla bisogna, sì da farsi sorprendere in atteggiamenti lascivi dagli invidiosi soccorritori.

Nessun commento:

Google